Abstract
Complessi monumentali, siti archeologici, edifici storici e paesaggi culturali, sono ormai globalmente riconosciuti essere a rischio a causa dell'impatto di eventi idrometeorologici estremi. L'individuazione delle minacce e l'analisi degli impatti attuali e futuri sul patrimonio culturale sia nella sua dimensione materiale che immateriale sono quindi oggi una priorità per la comunità scientifica e le autorità pubbliche e private responsabili della sua salvaguardia [1,2].
Questo contributo è focalizzato sulla presentazione del “Risk mapping tool for cultural heritage protection” (WGT), uno strumento specificamente rivolto alla salvaguardia dei beni culturali esposti a eventi idrometeorologici estremi legati al cambiamento climatico. La messa a punto di questo strumento, progettato e realizzato nell'ambito dei progetti Interreg Central Europe ProteCHt2save e STRENCH, si è fortemente basata su un approccio orientato agli utenti e sulla collaborazione multidisciplinare tra la comunità scientifica, le autorità pubbliche e il settore privato [3]. Il WGT fornisce mappe di rischio climatico a scala europea del bacino del Mediterraneo, per il patrimonio culturale e naturale esposto a forti piogge, inondazioni e siccità prolungata. Il livello di rischio è valutato mediante l'elaborazione di variazioni estreme di precipitazione e temperatura effettuate utilizzando indici di estremi climatici selezionati tra quelli definiti dall’ Expert Team on Climate Change Detection Indices (ETCCDI) ed integrando i dati provenienti da: i) set di dati misurati E-OBS; ii) prodotti del servizio Copernicus C3S (ERA5 Terra e ERA5 rianalisi); iii) e della NASA (GPM IMERG) e iv) da modelli climatici regionali dell’esperimento EURO-CORDEX, considerando scenari RCP4.5 e RCP8.5, sia nel vicino che nel lontano futuro. Il WGT consente inoltre agli utenti di classificare la vulnerabilità delle categorie del patrimonio oggetto di indagine su scala locale tenendo conto di 3 requisiti principali: suscettibilità, esposizione e resilienza. Le funzionalità del “Risk mapping tool for cultural heritage protection” sono state testate in casi studio europei rappresentativi del paesaggio culturale, dei borghi in rovina e dei giardini e parchi storici.
Riferimenti Bibliografici
[1] Bonazza A., Sardella A., Kaiser A., Cacciotti R., De Nuntiis P., Hanus C., Maxwell I., Drdácký T., Drdácký M. Safeguarding cultural heritage from climate change related hydrometeorological hazards in Central Europe. International Journal of Disaster Risk Reduction. Vol. 63. 2021. 102455.
[2] Bonazza A. and Sardella A. 2023. Climate Change and Cultural Heritage: Methods and Approaches for Damage and Risk Assessment Addressed to a Practical Application. Heritage 2023, 6, 3578–3589. doi:10.3390/heritage6040190.
[3] Sardella A., Palazzi E., von Hardenberg J, Del Grande C., De Nuntiis P., Sabbioni C. and Bonazza A. Risk mapping for the sustainable protection of cultural heritage in extreme changing environments. Special Issue Assessing the Impact of Climate Change on Urban Cultural Heritage. Atmosphere. 2020.
Breve Biografia
Alessandro Sardella - Laureato in Scienze Geologiche presso l'Università degli Studi di Bologna ha successivamente frequento il Master di I livello in "Tecnologie di monitoraggio geologico-ambientale", presso il Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università di Ferrara. Nel corso della sua carriera professionale nel settore privato acquisisce competenze come geologo di cantiere per indagini ambientali in ambito marino-costiero e lagunare e di siti potenzialmente inquinati. Dal 2015 è impegnato in attività di ricerca nell'ambito della valutazione dei rischi naturali, ambientali e antropici sul patrimonio culturale partecipando a progetti sia nazionali che europei in cui il CNR-ISAC di Bologna è sia coordinatore che partner. Attualmente è TD CNR-ISAC e svolge attività tecnico scientifiche sul progetto PNRR ECOSISTER.