Relazioni tra parametri ambientali e osservazioni di temporali in Pianura Padana

pioggia

Sul Journal of Applied Meteorology and Climatology dell’American Meteorological Society è stato pubblicato uno studio di OSMER-Arpa Friuli Venezia Giulia e CNR-ISAC relativo alle condizioni ambientali associate ai temporali nel nord-est dell’Italia.

Sono stati analizzati 31 anni (dal 1992 al 2022) di osservazioni da radiosondaggi tra aprile e settembre, dalle quali emerge un forte trend nei parametri usualmente ritenuti favorevoli allo sviluppo dei temporali e delle piogge convettive intense, quali ad esempio un alto valore di acqua precipitabile (indicato nella figura sotto come PWE -Precipitable Water of Environment- ma anche nota come Total Column Water Vapor) contenuta in troposfera o di instabilità potenziale (aumento di CAPE -Convective Available Potential Energy- e calo di CIN -Convective INhibition- in valore assoluto).

Tuttavia, osservando i trend delle piogge misurate dalle stazioni meteo del Friuli Venezia Giulia (FVG), o dei fulmini su tutto il dominio pan-alpino, non si nota un corrispondente aumento di piogge (neanche nei valori estremi) o di densità media di fulmini. Nemmeno la frequenza di grandinate osservata dalla rete di hailpads (“grelimetri”, ovvero pannelli di polistirene espanso usati per rilevare i colpi della grandine) dislocata sulla pianura del FVG mostra un trend in aumento, ma solo il diametro medio dei chicchi osservati pare aumentare nel tempo in modo statisticamente significativo.

Spiega Agostino Manzato dell’OSMER – Arpa FVG, attualmente in forze al CNR-ISAC: “Ci siamo chiesti se le semplici relazioni statistiche che legano i parametri ambientali alle osservazioni di temporali siano o non siano conservate inalterate in uno scenario di forte riscaldamento globale. Il paradigma proposto è che le relazioni tra pochi parametri ambientali e la frequenza e l’intensità dei temporali non siano invarianti rispetto al cambiamento climatico.”

“La nascita e lo sviluppo dei temporali, dunque, sembrano essere costituiti da una serie di processi molto complessi, difficilmente semplificabili, come viene spesso fatto, dalle semplici proiezioni climatologiche di ‘ambienti favorevoli’,” chiarisce Gabriele Fasano, dell’Arpa Piemonte.

La pubblicazione ha destato particolare interesse, al punto che l’American Meteorological Society l’ha scelta come una delle sette pubblicazioni da promuovere nella sua newsletter di marzo 2025 rispetto a tutte quelle pubblicate nelle sue riviste.