Il Programma di osservazione della Terra dell'Unione Europea 'Copernicus' ha registrato livelli eccezionalmente elevati delle temperature globali nel 2023, potendo definire l'anno appena trascorso come il più caldo mai registrato.
Nel comunicato del 9 gennaio 2023, Copernicus dichiara che il suo Servizio per il cambiamento climatico "ha monitorato diversi indicatori climatici chiave durante il corso dell’intero anno, riportando condizioni da record, come, per esempio, il mese più caldo mai registrato e le medie giornaliere della temperatura globale che hanno brevemente superato i livelli pre-industriali di oltre 2°C. Le temperature globali senza precedenti registrate a partire da giugno hanno portato il 2023 a diventare l'anno più caldo mai registrato, superando di gran lunga il 2016, il precedente anno più caldo. Il rapporto Global Climate Highlights 2023, basato principalmente sul set di dati di rianalisi ERA5, presenta una sintesi generale degli estremi climatici più rilevanti del 2023 e dei principali fattori che li determinano, come le concentrazioni di gas serra, El Niño e altre variazioni naturali."
Anche in Italia il 2023 è stato un anno estremamente caldo. Con un’anomalia di +1.12°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020, risulta il secondo più caldo dopo il 2022, che segnò un’anomalia di +1.16°C.
In Italia, le temperature degli ultimi due anni hanno superato di quasi mezzo grado le temperature di tutti gli anni precedenti fino al 1800, primo anno disponibile.
Se consideriamo i 10 anni più caldi per il nostro Paese, 8 di questi sono negli ultimi 10 anni e 19 dei 20 anni più caldi dal 1800 ad oggi sono nel nuovo millennio.
"Questa anomalia, se presa da sola, non ha un significato particolare" - dichiara Michele Brunetti, ricercatore CNR - ISAC - "Se vista però in un contesto di lungo periodo, il continuo succedersi di anomalie del medesimo segno e sempre più pronunciate non fa che confermare la tendenza verso un progressivo innalzamento della temperatura media."