In questi giorni una massa d’aria calda e ricca di sabbia proveniente dal deserto del Sahara sta passando sull’Italia, come testimonia il colore giallognolo del cielo di oggi, da sud a nord. A nord, la pioggia che arrivata oggi 20 giugno contribuisce quindi nuovamente a tingere di rosso le nostre auto.
Osservazioni
Il passaggio di polvere proveniente dal Sahara è registrato dall’Osservatorio del CNR-ISAC “Ottavio Vittori” sul Monte Cimone (2.165 m), stazione globale del programma Global Atmosphere Watch (GAW) dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO). Il Cimone si trova sull’Alto Appennino modenese, rappresentando una delle prime dorsali montuose che le masse d’aria dal Sahara incontrano durante il loro spostamento verso nord.
I dati raccolti dall’Osservatorio mostrano infatti per la giornata del 19 giugno un aumento significativo dei valori di particolato fine (diametro inferiore al micron) e coarse (diametro superiore al micron). Le concentrazioni di particolato grossolano (coarse) raggiungono livelli di circa un ordine di grandezza superiore alla soglia di identificazione dei trasporti di polvere, identificata dall’analisi della serie storica di oltre 20 anni di dati e pari a 0.4 particelle/cm3.
L’origine della polvere osservata viene inoltre confermata dalle 3D back-trajectory, che permettono di risalire alla fonte delle particelle e al loro percorso nelle tre dimensioni.
L’arrivo delle polveri desertiche è stato osservato anche dalla rete ALICENET (Automated LIdar-CEilometer network). ALICENET è una rete cooperativa nazionale di sistemi di telerilevamento attivo avviata e coordinata dal CNR-ISAC che mira al monitoraggio continuo e in tempo quasi reale del profilo verticale del particolato atmosferico.
Le immagini sotto mostrano per le giornate del 18, 19 e 20 giugno (misure in corso) l’evoluzione sia a livello spaziale (verticale, 0-6km di altezza, sull’asse verticale) sia a livello temporale (asse orizzontale) degli strati di particolato atmosferico misurati in alcuni siti ALICENET del Sud Italia (Capo Granitola, Catania/Etna (San Giovanni La Punta), Lamezia Terme, Potenza).
Le macchie di colore rosso rivelano un elevato carico di polveri desertiche, il cui trasporto è arrivato nella giornata del 18 nella media troposfera (tra i 2 e i 4 km di quota) e sta progressivamente scendendo verso il suolo. Al momento, l’impatto al suolo dell’evento sembra tuttavia inferiore rispetto all’evento del 29 e 30 marzo, quando il marcato schiacciamento delle polveri minerali nei primi strati di atmosfera aveva portato a forti sforamenti dei limiti di PM10 su larga parte del Sud Italia.
Una seconda immagine, in questo caso relativa a due sistemi ALICENET del Nord Italia (Genova e Milano), mostra l’evoluzione dei profili di particolato dal 18 giugno alla mattina del 20, e l’inequivocabile firma delle polveri desertiche. Sfruttando un canale aggiuntivo di cui sono dotati questi sistemi, si riesce infatti a determinare la forma delle particelle. Le polveri minerali hanno forma irregolare (in rosso nel secondo grafico di ogni sito), che le distingue da particelle prevalentemente sferiche di origine antropica (zone blu nel secondo grafico di ogni sito).
In questi primi mesi del 2024, sono già numerosi gli eventi di questo tipo registrati nel nostro paese, l’ultimo poco più di una settimana fa.
Previsioni
Le previsioni di composizione atmosferica realizzate con la catena modellistica CHIMBO mostrano chiaramente come le masse d’aria provenienti da sud-ovest abbiano favorito il trasporto di una ingente quantità di polvere desertica (pDust) verso la penisola italiana – anche negli strati atmosferici prossimi al suolo - a partire dalle prime ore della giornata del 19 giugno.
Anche il sistema di previsione DUFORS, per il trasporto di polvere dal Sahara sul Mediterraneo (DUst FORecast system), mostra per il 20 giugno l’intrusione in termini di Aerosol Optical Depth.