COP28 a Dubai - Risultati e prospettive per affrontare i cambiamenti climatici - Annalisa Cherchi, CNR-ISAC
La COP28 a Dubai si è chiusa nel dicembre 2023 con un accordo che indica la necessità di allontanarsi dai combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo.
Pensando a quelli che furono gli accordi di Parigi nel 2015 di limitare il riscaldamento globale ad 1.5°C o comunque ben al di sotto dei 2°C, ad oggi siamo disallineati rispetto a quegli obiettivi ma la strada intrapresa è comunque positiva. Esiste una consapevolezza sempre più diffusa e condivisa sulle problematiche legate al cambiamento climatico in atto ed alla necessità di contrastarlo. Ci sono dichiarazioni di intenti, programmi e piani di azione che i vari paesi devono implementare per ridurre in modo sostanziale le emissioni di gas serra.
Con questa consapevolezza e questo lavoro internazionale a vari livelli (scientifici, sociali e politici) è importante notare come temi quali la sicurezza e la gestione dell’acqua siano maggiormente riconosciuti rispetto al passato. Questo per la nostra regione, l’area del Mediterraneo, è un punto molto interessante. Sappiamo che le regioni con clima di tipo mediterraneo, la nostra ma anche le altre distribuite nel globo, sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici in atto, in quanto le proiezioni future indicano un progressivo inaridimento, sia nel periodo invernale che in quello estivo. Questo ha ed avrà impatti economici, sociali e politici rilevanti e che non potranno essere trascurati. Accanto ad una maggiore comprensione della componente fisica e fenomenologica del clima diventa fondamentale affrontare e pianificare politiche di adattamento e possibilmente di mitigazione.
Referenze
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