
In occasione del 79° Consiglio Esecutivo della WMO (Ginevra, 17 giugno 2025), l’Italia ha presentato l’attività scientifica relativa al “Terzo Polo”, la regione himalayana e del Karakorum, organizzando un workshop dedicato: "The Cryosphere of the ‘Third Pole’: The Role of the Italian Cooperation in Aligning with WMO Priorities", promosso dalla Rappresentanza permanente italiana presso la WMO (Generale Baione dell’Aeronautica Militare).
Si tratta di un primo passo per rafforzare la rappresentanza scientifica italiana alla WMO, come fanno Francia, Norvegia e Svizzera, per contribuire a definire le politiche climatiche globali con le proprie ricerche d’eccellenza, attive da anni già in Antartide e in Artide, e la cooperazione scientifica internazionale.
Angela Marinoni (CNR-ISAC / EvK2CNR) ha presentato il piano di riavvio del Nepal Climate Observatory at Pyramid, stazione Globale GAW (Global Atmosphere Watch) che fornisce osservazioni su variabili climatiche essenziali (ECV) come su gas in traccia, proprietà degli aerosol e parametri meteorologici. “È stato un momento importante di condivisione delle attività che conduciamo da decenni, portandole a conoscenza della comunità dell’Organizzazione mondiale per la meteorologia, da cui abbiamo ricevuto molto interesse e domande precise sulla sopravvivenza della criosfera nel Terzo Polo e di quali processi la influenzano. La rappresentanza italiana a Ginevra ha dimostrato un grande apprezzamento dell’evento”, commenta Angela Marinoni.
Guglielmina Adele Diolaiuti (UNIMI /EvK2CNR/) è intervenuta sull’importanza delle osservazioni glaciologiche di lungo termine per comprendere i cambiamenti climatici nelle aree più sensibili del pianeta e per definire protocolli scientifici.
Alberto Pirni (Scuola Sant’Anna di Pisa / EvK2CNR) ha proposto infine una riflessione sulla memoria antropica e naturale.
È stato inoltre annunciato il nuovo progetto Spantik Lab Mountain Laboratory for Climate Research, che prevede l’installazione di un nuovo sistema autonomo di monitoraggio in prossimità del ghiacciaio Chogo Lungma, e l’espansione del progetto Ice Memory al Terzo Polo per ricostruire le variazioni climatiche del passato grazie a carote di ghiaccio.
La missione sarà composta da dieci membri: Maurizio Gallo (EvK2CNR), Francesca Da Polenza (EvK2CNR), Giampietro Verza (EvK2CNR), Davide Fugazza (UniMi), Cecilia Almagione (UniMi), Anees Ahmad (UniMI), Nicolas Guyennon (CNR-ISP), Jacopo Gabrieli (CNR-ISP), Luca Di Liberto (CNR-ISAC), Paolo Conz (guida alpina). A loro, una volta arrivati in Pakistan, si uniranno ricercatori e tecnici dei partner locali, tra cui: Karakorum International University, University of Baltistan, the Gilgit-Baltistan Disaster Management Authority (GBDMA) ed EPA Pakistan.