![Lancio](/sites/default/files/field/image/Satellite_to_understand_Earth_s_radiation_balance_takes_to_the_skies_article.jpg)
Questa notte (29 maggio alle 00:20 CEST) il satellite EarthCARE è stato lanciato con successo da uno SpaceX Falcon 9 dalla base spaziale di Vandenberg in California, negli Stati Uniti.
EarthCARE (Earth Cloud Aerosol and Radiation Explorer) è frutto di una collaborazione tra le agenzie spaziali europea e giapponese (ESA e JAXA), ed è il satellite più complesso finora concepito per l’osservazione della terra.
Utilizzando l’insieme delle misure di EarthCARE, i ricercatori si aspettano di migliorare in modo significativo la comprensione delle complesse interazioni tra nubi, aerosol e radiazioni, un aspetto essenziale per affinare i modelli climatici e i modelli numerici utilizzati per le previsioni meteorologiche. Il CNR-ISAC è attivo da tempo su progetti di ricerca riguardanti queste tematiche che trarranno beneficio dalle misure di EarthCARE, anche usate congiuntamente alle misure raccolte da terra dagli osservatori del CNR-ISAC.
![EarthCARE separates. Credit: SpaceX](/sites/default/files/inline-images/EarthCARE_separates%20%281%29.gif)
Il satellite trasporta quattro strumenti diversi, tutti con importanti innovazioni tecnologiche.
Il lidar (ATLID) consente di ottenere profili verticali ad alta risoluzione di proprietà di aerosol e nubi, quali quota, spessore, proprietà ottiche e tipo di aerosol; il profilatore radar Doppler (CPR) consente di osservare la struttura verticale di nubi e precipitazione interna delle nuvole e ricavare proprietà quali la distribuzione e la velocità di sedimentazione delle gocce; un imager multispettrale (MSI) acquisisce immagini bidimensionali ad alta risoluzione in più bande spettrali, dal visibile all’infrarosso che consentono di distinguere tra tipi di nubi, aerosol e superfici terrestri. Infine, un radiometro a banda larga (BBR) quantifica la radiazione solare riflessa e la radiazione termica in uscita emessa dalla Terra.