
Antonio Olita, ricercatore del CNR-ISAC e docente di oceanografia e rischio climatico all’Università di Cagliari, è intervenuto lo scorso 16 maggio ai microfoni della trasmissione “Caffè Corretto” su Radiolina.
Tra i temi affrontati, l’aumento delle temperature globali e le correlate ondate di calore marine che stanno colpendo anche il nostro mar Mediterraneo con sempre maggiore frequenza e intensità. “Queste ondate di calore improvvise sono correlate al riscaldamento globale. Nell’ondata di calore del 2023, in Europa centrale si sono registrate statistiche di mortalità nell’ordine delle decine di migliaia, rispetto alla media del periodo. Negli ultimi 2 anni abbiamo visto ondate di calore atmosferiche paragonabili a quella 'storica' del 2003 che pareva irripetibile. Gli impatti non sono solo sulla salute umana ma anche sulla salute dei nostri mari”, spiega Antonio Olita.
Il ricercatore è intervenuto anche sugli impatti dell’aumento della temperatura superficiale dei mari: “Cambiamenti di temperatura superficiale in differenti aree possono intervenire sui gradienti di densità che determinano intensità e direzioni di alcune delle correnti che caratterizzano i nostri mari. Ciò, a catena, può modificare gli habitat utilizzati da alcune specie, in vari livelli trofici. Questo impatto si aggiunge agli impatti diretti sia della tendenza al riscaldamento dei mari (meridionalizzazione e tropicalizzazione) sia agli effetti delle ondate di calore marine (eventi di mortalità di massa e perdita di habitat, tra gli altri).”
Intervista a cura di Fabio Manca – Caffè Corretto del 16/05/2024 - Radiolina